Raccolta scritta, circolante in Roma, delle tradizioni
sapienziali etrusche (
etrusca disciplina). Erano chiamati anche
libri
tagetici in quanto li si riteneva dettati da Tagete, eroe etrusco. Il nome,
collegato a quello del fiume infernale Acheronte, li colloca in un ambito
escatologico e funerario. Alcune fonti, Arnobio ma anche Servio, affermano che
in essi si descrivevano riti funerari che permettevano la soppravvivenza
dell'anima del defunto e una sua sorta di divinizzazione. Alcuni studiosi
ritengono che la pratica dell'apoteosi, destinata agli imperatori romani, avesse
il suo fondamento in queste pratiche rituali. Ai riti acherontici si
attribuivano anche capacità di rinviare eventi predestinati, in primis la
morte.